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L'autrice, attenta osservatrice di vizi e virtù, ci propone e ci regala un affresco a volte ridanciano a volte drammatico dove i sogni sopiti rimangono ancora sepolti, a causa della scarsa sensibilità dell'uomo verso se stesso. Una serie di racconti che fanno riflettere sull'animo umano, la sepolta gioventù, i desideri leciti di chi sfugge alle regole, mal codificate, del buon senso comune. Le riflessioni vengono ben calibrate da racconti brevi - ma consentitemi tosti - sulle debolezze umane e la forza dell'amore. Questa è Patrizia Fano: scrittrice che osserva senza piaggeria e sbavature i comportamenti dell'uomo, le aspirazioni e gli avvenimenti dolorosi che lasciano impronte indelebili. Sarà facile, per il lettore attento, ritrovare un po' di se stesso e riflettere con quanta leggerezza si possa nuocere e creare una serie di disagi, incertezze e complessi di colpa.